Il 6 gennaio muore a 84 anni Sidney Poitier, primo attore afroamericano a vincere l’Oscar come miglior protagonista con “I gigli del campo” (1963). Noto anche per pellicole come “Indovina chi viene a cena?” (1967) e “La calda notte dell’ispettore Tibbs” (1967), è stato inserito nel 2002 al 22esimo posto tra le più grandi star del cinema dall’American Film Institute.
L’11 gennaio muore a 65 anni David Sassoli, presidente del Parlamento europeo. Giornalista “TG1” per anni, Sassoli dal 2009 era al Parlamento europeo in quota Partito Democratico: prima di essere eletto presidente era stato vicepresidente nella precedente legislatura (2014-2019) e capodelegazione dei Democratici (2009-2014).
Il 2 febbraio muore a 90 anni Monica Vitti. Premiata con cinque David di Donatello come migliore attrice protagonista, tre Nastri d’argento, dodici Globi d’oro, un Leone d’oro alla carriera a Venezia e un Orso d’argento alla Berlinale, ha lavorato con registi come Michelangelo Antonioni e Mario Monicelli. Tra i suoi capolavori “L’avventura” (1960); “Deserto rosso” (1964) e “La ragazza con la pistola” (1968).
Il 13 marzo muore a 71 anni William Hurt. Tra i suoi film più famosi “Il bacio della donna ragno” (1985), che gli vale un Oscar come migliore attore protagonista. Ottiene altre due nomination, per “Figli di un dio minore” (1986) di Randa Haines e “Dentro la notizia – Broadcast News” (1987) di James L. Brooks.
Il 14 giugno muore l’ottantacinquenne scrittore e drammaturgo israeliano Abraham Yehoshua; tra i suoi romanzi “Un divorzio tardivo” e “L’amante”. Il suo ultimo libro è “La figlia unica”, ambientato tra Venezia e Padova: un omaggio all’Italia e a quell’“identità mediterranea” che è sempre stata fonte di ispirazione.
Il 17 giugno muore a 91 anni l’attore e drammaturgo francese Jean-Louis Trintignant. Vincitore di premi a Cannes e Berlino, recita in numerosi film italiani: uno su tutti “Il sorpasso” insieme a Gassman. Ha anche un ruolo in “Il conformista” di Bernardo Bertolucci e “La donna della domenica” di Luigi Comencini, oltre a “Il deserto dei Tartari” di Valerio Zurlini.
Il 13 settembre muore il novantunenne Jean-Luc Godard, regista francese tra i più prolifici esponenti della “Novelle Vague”. Vince un Leone d’oro nel 1984 per il film “Prénom Carmen” e un Oscar alla carriera nel 2011. A lui hanno si sono ispirati i registi della cosiddetta “New Hollywood” e Quentin Tarantino, che chiama la sua casa di produzione “Bande à part”.