Commissionato dalla casa editrice Feltrinelli durante i giorni del sequestro Moro, il volume venne avversato dai comunisti e dagli ultrarossi di quella redazione. Sarà poi pubblicato nell’autunno del 1978 in sole 200 copie con il marchio “Libreria Feltrinelli” ed è rimasto clandestino per oltre quarant’anni, apparendo soltanto in qualche sparuta copia venduta a prezzi d’antiquariato. L’epicentro del libro, la sua ragion d’essere, non stavano nella valutazione se sì o no bisognava pagare un prezzo o no per la vita di Moro, ma nel soppesare le ragioni e gli umori di quella parte dell’ambiente intellettuale cui si attribuiva la fatidica dizione “Né con le BR né con Moro”, che a dire il vero nessuno aveva pronunciato. Una dizione di cui chi non ha vissuto quegli anni non ha il minimo sentore di che cosa significasse, ma che allora era come se si conficcasse nella carne viva di tutti gli intellettuali italiani. Il volume viene oggi ripresentato, a 45 anni dall’omicidio di Aldo Moro, con una nuova ampia introduzione dell’autore.
Gli intellettuali e il caso Moro
Giampiero Mughini – Pendragon
L’idea di questo libro è nata dall’intento di ricordare Ernesto Rossi a cinquant’anni dalla sua scomparsa. Per farlo abbiamo sollecitato l’attenzione dei lettori su due aspetti distinti, corrispondenti alle due parti del volume. Il primo è il ricordo e il profilo di Rossi tracciato nel tempo da Giovanni Spadolini che – giovanissimo – condivise con lui la collaborazione al Mondo, prendendo parte a non poche battaglie culturali, politiche e civili condotte dagli “Amici del Mondo”. Irriducibili, entrambi, nel tentativo di moralizzazione del Paese, nella denuncia e nella lotta alla corruzione della classe politica, al parassitismo, allo Stato assistenziale. Laici, l’uno e l’altro, egualmente convinti della necessità assoluta della separazione della Chiesa dallo Stato, della sfera religiosa da quella politica, della non ingerenza del Vaticano nella vita pubblica della nazione. Il vero pericolo dunque per scongiurare uno Stato confessionale in Italia non era a loro avviso il cattolicesimo quale interiore sentimento religioso, ma la politicizzazione della fede, ovvero l’integralismo cattolico: pieno rispetto pertanto del “laico De Gasperi” o del “laico Sturzo”, ma rifiuto netto delle “manovre” di Gedda o di padre Lombardi. Un anticlericalismo che in Ernesto Rossi raggiungeva accenti ben più estremi ed esasperati rispetto a Spadolini. Nella seconda parte la parola passa ad Ernesto Rossi: un’antologia di brani, articolata in quattro sezioni, che ricostruiscono le tematiche fondamentali delle sue battaglie: “il dizionario eretico”.
Dizionario eretico
Ernesto Rossi (a cura di Andrea Becherucci e Cosimo Ceccuti), Neztam Partners