Corredata da un ampio saggio introduttivo di Carla Sodini, questa antologia contiene racconti e articoli su Lucca redatti da giornalisti e scrittori provenienti da quella città e pubblicati su Il Mondo, il settimanale diretto da Mario Pannunzio dal 1949 al 1966.
La raccolta contiene scritti di Gino Cesaretti, Romeo Giovannini, Mario Agatoni (fratello di Giulio-Arrigo Benedetti), Arrigo Benedetti, Fabrizio Puccinelli e Mario Tobino che, sebbene nato a Viareggio, visse per molti anni a Lucca in quanto medico presso l’ospedale psichiatrico di Maggiano. Tobino fu tra i primi del gruppo “lucchese” che scrissero per il settimanale di Pannunzio avendo iniziato la sua collaborazione nel 1949 con un bel racconto intitolato La prigioniera. La rassegna si chiude con un saggio di Pannunzio dedicato a Giacomo Puccini e un ricordo del musicista composto da Alfredo Todisco.
L’antologia testimonia il numero considerevole di giornalisti lucchesi che, dopo un’esperienza più o meno lunga a fianco di Benedetti soprattutto presso L’Europeo, lavorarono per il settimanale di Pannunzio sino dai primi numeri. Sottolinea anche le capacità letterarie di questi autori che, sulle pagine del periodico, trovarono uno spazio importante alternando il loro ruolo di cronisti, opinionisti e corrispondenti a quello di narratori secondo una tradizione giornalistica già ben affermata a livello internazionale. Tradizione che aveva trovato un suo percorso preferenziale sino dagli anni di Omnibus di Leo Longanesi per poi affermarsi progressivamente attraverso il Risorgimento Liberale di Pannunzio, L’Europeo di Benedetti e Il Mondo.
I racconti testimoniano l’attenzione dedicata da Pannunzio e dai suoi collaboratori all’ambiente della provincia che dall’immediato dopoguerra e negli anni successivi rappresentò uno spazio anche politico controverso trattenuto fra il conformismo di matrice tradizionalista e le sollecitazioni di nuovi orizzonti apertisi con l’avanzare dell’industrializzazione del paese e l’affermazione di nuove aspirazioni sociali. Autori come Tobino e Benedetti, con la loro “rivisitazione” della leggenda di Lucida Mansi, si confrontarono anche con la magia di una città che, da sempre, aveva trattenuto, all’interno delle proprie mura, i silenzi e le suggestioni di trascorsi inafferrabili se non attraverso la percezione delle leggende e del fantastico.
Lucca ne “Il Mondo” di Mario Pannunzio
A cura di Carla Sodini – Tralerighe libri
La storica francese Nina Valbousquet con un paziente lavoro durato tre anni, ricostruire la politica della Santa Sede nei confronti degli ebrei basandosi sul materiale conservato negli archivi del Vaticano riguardante il pontificato di Pio XII. Ha fatto scoperte importanti, suffragate da una imponente mole documentaria, relative al rapporto fra le gerarchie cattoliche e gli ebrei nel periodo cruciale delle leggi razziali e dello sterminio. Probabilmente non per caso sia in Italia che in Francia si è parlato poco di questo libro.
Fin dal 1942 il Vaticano sapeva dello sterminio degli ebrei. Ma Monsignor Angelo Dell’Acqua, che per la Segreteria di stato si occupa degli ebrei, consiglia regolarmente Pio XII cautela perché “si sa, gli ebrei esagerano sempre”. Suggerisce di non condividere le informazioni ricevute con gli Alleati: la cosa potrebbe sembrare una rottura della neutralità della Santa Sede.
Del resto: nel settembre del 1938 La Civiltà Cattolica, autorevole rivista dei gesuiti, si è ben guardata dal condannare le leggi razziali italiane e, dopo la fine del fascismo il gesuita Pietro Tacchi Venturi, con il consenso del papa, è andato dal maresciallo Badoglio a chiedere di conservare le leggi razziali, magari con qualche modifica da definirsi più tardi.
Perché questo ostinato rifiuto di Pio XII di condannare l’antisemitismo e la distruzione del popolo ebraico? Motivi diplomatici: si vuole mantenere a tutti i costi una rigida neutralità e non prestarsi – sembra quasi un’ossessione – a eventuali strumentalizzazioni; e il timore, varie volte evocato, di “peggiorare la situazione”, anche se Valbousquet, opportunamente si chiede che cosa poteva succedere di peggio. A ciò si aggiunga diffidenza e antipatia verso gli ebrei, riscontrabile in tutta la documentazione.
Il papa si limita a invocare la pace e la fine della persecuzione verso i vinti di ogni tipo, ma non nomina mai gli ebrei, non condanna mai in modo esplicito l’antisemitismo. Anche dopo la fine della guerra. Sostiene che ci sono popoli “tormentati per la loro nazionalità o la loro origine”, destinati “a costrizioni sterminatrici”. La parola ebrei non viene mai pronunciata, perché scrive Dell’Acqua, “bisognerebbe far sapere a questi signori ebrei di parlare un po’ meno e di agire con più prudenza”.
L’enorme documentazione raccolta da Valbousquet impone alla cultura cattolica una revisione del rapporto con il popolo ebraico. Una revisione, per inciso che a parte alcuni eventi pubblici come le visite dei papi in sinagoga, in questi ultimi anni si è fermata, proprio nel momento in cui alcune forme di antisemitismo si stanno riaffacciando anche nella Chiesa.
Les âmes tièdes. Le Vatican face à la Shoah
di Nina Valbousquet – La Découverte
“La grave disaffezione verso le istituzioni e la politica in generale è ciò che mi ha spinto a scrivere alcune riflessioni di questo volume, e che contiene alcuni pensieri che ruotano attorno al concetto di democrazia, con approfondimenti inseriti nell’attualità del contesto italiano. Non si tratta di un lavoro di ricostruzione storica, ma di uno strumento che spero possa suscitare nel lettore nuovo interesse e maggior consapevolezza su temi che ci riguardano molto da vicino. La democrazia è preziosa. La sua difesa passa attraverso la consapevolezza”, afferma Mario Barbaro, presentando il suo Nondemocrazia.
È un diario che raccoglie esperienze, pensieri, che l’autore offre al lettore con il solo intento di poter dare indicazioni per far riflettere sul presente che viviamo, un presente non facilmente decifrabile, non facilmente afferrabile, un presente costellato da crisi sociali, lavorative, sindacali e di guerre vicine ai nostri confini. Tra i temi affrontati emerge un pilastro, la nostra Costituzione; tuttavia, ricorda Barbaro, “oggi modificata sostanzialmente, attraverso la riduzione del numero di parlamentari”; e ancora: riflessioni sul sistema carcerario italiano, passando dal tema sicurezza a quello delle libertà, senza tralasciare riflessioni dedicate all’economia, ai diritti umani, l’ambiente.
Il libro è corredato da schede dove emergono personaggi quali Montesquieu, Voltaire, Tocqueville, Popper, Einaudi; e fonti e strumenti utili per cercare la democrazia e/o la non-democrazia nella rete internet.
Nondemocrazia
di Mario Barbaro – SBS Edizioni