Proposta Radicale 6 2022
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Editoriale

Parliamo un po’ di noi. Tra le mani avete il numero 6 di “Proposta Radicale”; mentre ci leggete è già in preparazione il 7; rivista cartacea che per ora, sia pure “fabbricata” in modo artigianale, sembra reggere. In parallelo c’è il formato telematico, curato in particolare da Maria Antonietta Farina Coscioni.

La rivista è per i tanti o pochi che ancora si inebriano al profumo della carta, man mano che questa invecchia e spande il suo unico odore. A quanti ancora usano la matita per sottolineare i passaggi che più colpiscono di uno scritto, e magari accompagnano il testo con delle loro annotazioni. A chi ha il gusto della lettura e rilettura. Un sodalizio che non sappiamo quantificare, ma che ogni giorno si arricchisce di uno o due “associati”. La cosa conforta.

A tutti chiediamo di farci avere i loro suggerimenti, consensi o critiche che siano. Tutti avranno una risposta e se vorranno saranno pubblicati. Per ora – la cosa ci stimola a meglio fare – sono arrivati messaggi di sostegno e incoraggiamento. Se pensate vi possano essere persone che possono essere interessate alla rivista, fateci avere il loro recapito postale.

Qualcuno una volta ha chiesto a Ennio Flaiano perché scrivere. “Per sconfiggere la morte”, la risposta. Qui l’obiettivo è più modesto: per lasciare una “traccia”. La “traccia” dei radicali che ci hanno preceduto, a cui non solo noi ma l’intero paese deve più di qualcosa; e anche, perché no?, una “traccia” nostra. Ancora oggi “radicale” ha un curioso destino, una quasi maledizione: il Partito Radicale spesso e volentieri è vituperato, sfregiato, dato per morto. Però tanti di coloro che con il Partito Radicale non vogliono aver nulla a che spartire non disdegnano di essere definiti e percepiti come tali; salvo non fare nulla che sia “radicale”. Così vanno le cose. È un luogo comune rimpiangere Marco Pannella, decantarne lodi e virtù. Abbiamo migliaia di ritagli stampa nei quali Pannella, quand’era tra noi, era dipinto come un poco di buono, un guitto, un esibizionista inaffidabile; faceva le cose per cui oggi è lodato e rimpianto. Sempre così: “oggi” si rimpiange il radicale di “ieri”; si dimentica che “ieri” lo si demonizzava, e si rimpiangeva il radicale dell’“altro ieri”. Facile immaginare che il radicale “oggi” vituperato, sarà “rimpianto “domani”; e così via, in un gioco infinito di “era meglio prima”. Mai una volta che accada che si sia “meglio ora”.

Bene. Si rinnova l’invito a suggerimenti e critiche. E le “offerte”: sono ancora disponibili qualche decina di copie di “Proposta Radicale” n.1, n.2-3, n.4; e le seguenti pubblicazioni:

Autori Vari (Napolitano, Andreotti, Baget Bozzo, Bianchi…), Pannella dica 79

Luigi Castaldi, Giuliano Ferrara non è una muffa

Loris Fortuna, Io eretico riformatore

Marco Pannella, Le mie prefazioni

Aloisio e Giuliano Rendi, Battaglie per la vita

Sergio Stanzani, Radicale perché

Valter Vecellio, Quaderno n.2

Valter Vecellio, Quaderno n.3

Valter Vecellio, Quaderno n.4

Valter Vecellio, Lettere scarlatte

Valter Vecellio, Scandalo senza fine, sessant’anni radicali.

 

Molti ci hanno chiesto in che modo poter contribuire finanziariamente alla rivista. Ancora non abbiamo pensato a forme di abbonamento. Vogliamo ancora ulteriormente consolidarci: non ci sembra onesto far sottoscrivere abbonamenti annuali, poi magari scoprire che non si riesce a onorare l’impegno assunto. Però chi vuole “giocare” con noi questa scommessa, nelle modalità che vorrà e riterrà, può contribuire alle spese che sosteniamo versando quello che crede e può. Queste le coordinate bancarie:

IBAN: IT63N0306905142100000016830

Banca Intesa San Paolo Piazza del Parlamento Roma.

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