Proposta Radicale 23 2024
6

È falso?

È falso?

di Marco Pannella

Il Popolo, gazzetta ufficiale dei fasti e dei peculati di regime, è furibondo. Strepita, ci insulta a ritmo pressoché quotidiano, ma fa il sordo, continua a non rispondere. Vorremmo capire almeno se si dolga d’altro che della verità di quel che andiamo denunciando e affermando.

Avevamo affermato che solo i fascisti, in questo secolo, hanno tentato di abrogare il divorzio nelle moderne legislazioni civili: la Falange di Franco, in Spagna, dopo il massacro della Repubblica e dei repubblicani, benedetto dalla Chiesa; il maresciallo Pétain, in Francia, nei due anni di alleanza con i nazisti, i salazariani portoghesi. E, ora, la DC, la CEI e la chiesa. È falso? Abbiamo affermato il carattere emblematico ed eloquente della vicenda pubblica, dell’itinerario politico del Segretario del partito, Amintore Fanfani: le teorie corporative e fasciste da lui elaborate e insegnate, secondo convinzioni politiche e scientifiche che aveva e ha il pieno diritto di avere e professare, sin dalla fine degli anni Trenta, s’incarnano storicamente nell’Italia del 1974, grazie alla DC (già PNF). Lo Stato Corporativo, prefigurato in libri e dispense d’allora, si afferma adesso anche lì dove non fu possibile farlo ai Bottai, ai Federzoni, ai Rossoni, ai Gentile. È falso? Dobbiamo, dalla prossima settimana, riprendere a citare affermazioni e scritti accompagnati de notizie e informazioni pubbliche e ufficiali, tratte dalla cronaca politica di oggi? Non ci sembra che vi sia altro da fare, se questa problematica continua.

Anche perché, accusato dal bollettino e foglio d’ordine del Segretario del partito di essere “drogato” e altro, “dissociato psichico”, “annebbiato”, “macchietta della LID”, “ascaro dello squadrismo anticlericale”, “feriale visionario” (cito da uno solo dei “servizi” dedicati) sono alla fine colto de qualche dubbio. Ricordo male? Vedremo.

Ed è forse falso, artificioso, infine, affermare che non è certo il MSI ad aver avuto la forza e la possibilità, in un trentennio, di sabotare con successo e continuamente la Costituzione, di difendere leggi e norme fasciste, di corrompere istituzioni e classe dirigente, di secondare la logica reazionaria dei “corpi separati” e di affermare il potere politico ed economico preminente delle grandi corporazioni, di opporsi a ogni richiesta di rispetto di diritti civili fondamentali, di aver agito come braccio mondano e potere subalterno del neo temporalismo clericale?

Questi sono i termini del dibattito, non altri.

Vorremmo intanto ribadire una affermazione già fatta e che non è, per quanto ci riguarda, capzioso espediente polemico. Se gli obiettivi interclassisti, clerico-populisti, corporativi del PNF e quelli della DC ci appaiono legati da una continuità rigorosa ed esclusiva, abbiamo il dovere di illustrare e di documentare questa nostra convinzione, perché la si giudichi, contesti, corregga, superi, se del caso.   

Da laici quali siamo, rispettiamo idee e comportamenti conseguenti, quali che essi siano. Ci ingegniamo solamente a disarmarli quando diventano concreta violenza contro la dignità e la libertà delle persone e di una società.

Ma non per questo accettiamo di recuperare una visione della lotta civile nella quale l’avversario sia “il demonio” o il “perverso”. Se è leale e onesto nei confronti della propria coscienza, è un “diverso”, nulla di più, nulla di meno, cui dobbiamo stima, mentre, per le idee diverse che abbiamo, gli neghiamo fiducia.

Non diamo giudizi morali. Se i clerico-fascisti del PNF, ieri, e quelli della DC, oggi, i Fanfani d’allora e d’oggi, credono a quel che dicono e fanno, sul piano della individuale moralità, non sono inferiori ai nostri Calogero, o Capitini, ai nostri maestri e padri elettivi. Ciascuno è libero di credere all’autorità o alla libertà, d’essere convinto che il mondo è del maligno e che l’uomo ne è lo schiavo, che c’è il peccato originale, che si comprano le indulgenze, si acquistano le nullità matrimoniali e via dicendo.

Anche se. alla fine. fare qualche differenza ci sembra giustificato, fra chi regolarmente paga duramente la fedeltà alle proprie idee e chi altrettanto regolarmente si trova a ricavarne potere e successo.

La DC, come il PNF, Il Popolo, come Il Popolo d’Italia, sono per una civiltà che comporta e favorisce il divorzio, l’aborto, l’”ordine” di classe, reazionario e clericale, corporativo e violento.

In questo regime, e in questi giorni, le contraddizioni che esplodono mostrano a che punto la violenza della classe dirigente contro le stesse leggi che pure ci hanno imposto, e quella più classica, paleofascista, delle “piste nere” protette e nutrite dal potere democristiano, si vadano affermando, si siano sostituite alla legalità repubblicana proclamata dalla Costituzione.

Il Popolo non trova di meglio. per testimoniare a favore del regime che serve, della vera o presunta libertà di cui personalmente godiamo, e del fatto che gli amici del Mondo possano ospitare le nostre opinioni in queste colonne. Il fatto che siamo stati esclusi dall’esercizio di ogni altro nostro diritto costituzionale in tema di informazione e di espressione delle nostre idee è, per Il Popolo, naturale: splendido esempio, ci pare, di buona coscienza a buon mercato. Ma anche queste tenui difese, temiamo, non reggeranno a lungo, se non batteremo. una volta per tutte, la DC. Se non vi sarà il referendum che ci ha imposto, e dal quale sarebbe travolta.

Vedremo abbastanza presto. allora. quanto il regime impiegherà a convertirmi. da delinquente politico che ci si vanta di non sbattere in galera o in manicomio, a detenuto comune.

(14 marzo 1974)

Ascolta l'articolo

iMagz